Più che dal brutto momento del Napoli o dai rapporti con un gruppo che pare ancora seguirlo in blocco, sono proprio i rapporti molto distanti tra Mazzarri e il presidente a proiettare ombre sulla prosecuzione dell'avventura azzurra del tecnico. De Laurentiis aveva difeso e, anzi, applaudito il mister dopo la bruciante eliminazione dalla Champions League, chiedendo di continuare, di non mollare e cercare di conquistare quel terzo posto in campionato che avrebbe consentito al Napoli di vivere un altro anno nell'élite europea. A fronte dei risultati negativi, il patron ha chiaramente chiesto a Mazzarri di utilizzare maggiormente quei giovani che, tra l'altro costati cifre importanti, gli ha messo a disposizione nelle ultime due campagne acquisti: un appello a cui l'allenatore ha risposto con una conferenza stampa piuttosto piccante dove ha sottolineato la sua convinzione che risultati chiesti e inesperienza non vadano d'accordo.
Si è arrivati all'ennesimo rovescio - in casa, con l'Atalanta - e a una nuova fuga senza parole dallo stadio di de Laurentiis. Molti, a Napoli, hanno parlato negli ultimi giorni di contatti con Catania, dell'idea, della voglia del presidente di un nuovo, radicale cambio in panchina e dietro la scrivania. Montella e Lo Monaco al posto di Mazzarri e Bigon, esattamente come nell'ottobre 2009, quando furono Donadoni e Marino a essere congedati. E Mazzarri? Qualcuno ha sussurrato la parola Lazio, specie se i romani dovessero riuscire a centrare l'obiettivo Champions League. Ma sono voci, chiacchiere, rumours, buoni - per ora - a inquietare un ambiente atteso da un grande appuntamento, da un traguardo che per la storia recente del Napoli sarebbe comunque storico. Ma nella Coppa Italia, per il momento, si stanno già depositando fondi amari.
FONTE:SM
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